1986today. |
Bartosz Kramek fotografa Lyudmila Kozlovska ad un convegno. (Stefano Mitrione Media credits)
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Controcorrente, globale, basico, come letto nel 2007 su Intopic.it - (Rassegna stampa sul panorama informativo Italiano) - fonda nel 1986 il suo primo laboratorio di design all'interno del gruppo-sistema Permasteelisa Spa. Appena venticinquenne firma alcuni progetti di interni per il "Sam Pastor Herculis" di Montecarlo e le prime bozze dell'attuale sede centrale delle Assicurazioni Generali di Mogliano Veneto. Suo anche il design del premio-trofeo IAITA (International Award for Innovative and Technology in Architecture) attribuito ad architetti come Norman Foster e Kenzo Tange. Nel 1995 viene nominato Art Director per il mensile multi-regionale "Nord Est Time" e otto anni più tardi entrerà di fatto nella scena artistica Milanese e conseguentemente in quella di New York lasciandosi alle spalle un lungo percorso di eventi performativi dal carattere decisamente innovativo. Nel 2004 ottiene la quinta posizione internazionale al "Direct Art Award" di New York. Nel 2007 il "Corriere della Sera" lo reputa <capace di trasformare un evento in un "cartepillar mediatico">. Presente anche a due collaterali della "Biennale di Venezia", - nel 2007 al padiglione della Germania e nel 2011 all'ex padiglione del Galles -, conseguentemente gli viene affidata la guida di "Genoma Contemporary", piattaforma Internazionale per la sperimentazione e la promozione delle tecnologie digitali in ambito artistico. In questo contesto Allah Kareem lo definisce un <accattivante e iper-tecnologico interprete di un nuovo classicismo>. Nel 2019 un suo reportage fotografico viene premiato da Oliviero Toscani, Settimio Benedusi e Marco Rubiola all'interno della "36 ore" del "Fabrica Research Centre" di Benetton.
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Stefano Mitrione USAAi Mitrione l'America affascina eccome. Avvocati a New York, campioni nel Minnesota, agenti federali a Washington da quasi un secolo. Un nome legato pure al Filegate di un'allora amministrazione Clinton, una tradizione che sembra non avere confini, un pionierismo che sbarca oggi anche nell'Editing, nell'Arte e nel Design. - Perchè anche a lui, il nuovo Mitrione, fondatore tra le altre cose di "E Trends Magazine" in Usa, il pensiero liberale piace, la velocità di interagire, di cambiare, di trasformarsi della società americana rispetto a quella europea gli è congeniale. - I primi esordi d'oltreoceano risalgono al 1995, quando un suo lavoro diventerà il simbolo della lotta internazionale contro le malattie virali patrocinata dall'americana Cdc (Centers of Disease Control and Prevention), o di quegli scatti ad un'allora presidente Clinton con in braccio una bambina (immagini disperse, ndr) fatti così da vicino alla base Nato di Aviano. -
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E proprio quel rapporto privilegiato con la base sarà per Stefano Mitrione l'anticamera per gli States - quì incontrerà un concetto della vita affine alle sue aspettative, e un'intesa con l'effervescente attore di teatro Melvin Zuercher, che lo aiuterà a comprendere sogni e conflitti di una società tanto idealizzata e complessa come quella americana. - Arriviamo così al 1999 quando Zuercher ritornerà alla terra di origine, si sposerà ed avrà due figli, poi il divorzio, ed infine di lui non si saprà più nulla. - Le feste all'interno della base, le amicizie e la nipotina adottiva Fatima, figlia dei Marshall, andranno via via sfumando, non lasciando alcuna traccia di quel passaggio che gli segnò profondamente il modo di fare e di pensare. Tutto divenne improvvisamente stretto e soffocante, l'America nel mirino dell'Islam si avviava ad un'altra imminente recessione. Di quel periodo ancora tanti sogni infranti, i vernissage, l'incontro con la rock-star berlinese Hanin Elias, il gruppo elettro-rock Port-royal, gli articoli sulle riviste di tendenza, ma anche lo shock dello schianto in autostrada, la paura quindi di viaggiare anche in auto oltre che in aereo. Io stessa, da otto anni al suo fianco, lo spronavo assiduamente alla ricerca di una sua nuova dimensione, di un suo spazio speciale. Qualsiasi cosa, anche l'America con tutte le sue contraddizioni al seguito - la nostalgia degli anni spensierati trascorsi con gli amici d'oltreoceano diventava sempre più radicata, il pensiero liberale lo permeava, e New York con tutte le sue contraddizioni lo attraeva in maniera incessante, al limite dell'ossessione. - E dopo alcuni tentativi falliti ci fu il concorso, quello fortunato, e il primo invito da parte della Limner (fondata nel 1987 a Manhattan) - era il Settembre del 2003, l'anno dell'ingresso negli USA dalla porta non proprio principale ma di un nuovo, nuovissimo Mitrione. Ci fù pure un ampio articolo sull' anticonformista (e anticostituzionale) Direct Art Magazine. Oggi Stefano Mitrione è accettato come uno di loro - le conversazioni telefoniche con Tim Slowinski sono sempre più frequenti, si parla di politica, di valori sociali, ma anche di fatti molto personali come la famiglia, l'incompatibilità verso una società consumistica ai limiti. - Perchè alla Limner c'è di fatto un altra America, non quella dei Bush, di Obama o di Hollywood - non quella della globalizzazione o dei McDonald, ma un'America lacerata e divisa dalla recessione e dall'odio, dall'estrema ricchezza e dall'estrema povertà, da ideali più o meno falsi e ideali più o meno veri, l'ambiguità dei valori e la vacuità degli status contemporanei in genere. - Ma a quale America mirava Mitrione?. Oggi l'ha raggiunta ed in cima ad un parcheggio multipiano di Greenwich Street a Manhattan campeggia la sua ultima performance digitale che richiama la bandiera multicolore della pace. Nel 2019 un suo reportage fotografico viene premiato da Oliviero Toscani, Settimio Benedusi e Marco Rubiola all'interno della "36 ore" del "Fabrica Research Centre" di Benetton. Distintosi anche a una Masterclass dal quale sarà pubblicato un libro fotografico curato dallo stesso Toscani. Oggi Stefano Mitrione è un sofisticato fashion editor, blogger , fotoreporter, docente di New Media presso diversi Licei, e Chef in Editor di "E Trends Magazine".
Oriana Carrer
Oriana Carrer
30'anni nel digitale
Molti mi credono un nerd ma purtroppo non ho l'età per esserlo. E non sono neppure un hacker anche se non disdegno di entrare nel deep web. Quello che so fare è collegare nozioni complesse a visualizzazioni semplici. I pattern sono i miei mattoni fondamentali su cui costruire storie, concetti, idee. Leggo molto, scrivo molto, e alla notte prima di addormentarmi penso per almeno un'ora, a volte anche due.
Tuttavia non sono una persona schiva e introversa, amo il pubblico, stare con la gente di ogni età. Ma solo per qualche ora. La solitudine di Internet mi affascina maggiormente, riuscirei a stare senza vedere nessuno per qualche mese o anche più.
Mi definirei un hikikomori random, uno di quelli a cui piace isolarsi a periodi alterni, o un nomofobico borderline, quelli che hanno paura di essere disconnessi ma ai quali piace anche perdersi in un bosco.
Tuttavia non sono una persona schiva e introversa, amo il pubblico, stare con la gente di ogni età. Ma solo per qualche ora. La solitudine di Internet mi affascina maggiormente, riuscirei a stare senza vedere nessuno per qualche mese o anche più.
Mi definirei un hikikomori random, uno di quelli a cui piace isolarsi a periodi alterni, o un nomofobico borderline, quelli che hanno paura di essere disconnessi ma ai quali piace anche perdersi in un bosco.
1992
Era il 1992 quando un amico che lavorava nell'ambito dell'informatica mi fece vedere il suo Sito Internet.
Mi fu spiegato che si trattava di un luogo dove qualsiasi persona che avesse avuto il modo di conoscerne l'indirizzo, poteva leggerne i contenuti e osservarne le immagini indipendentemente da dove si trovava geograficamente. Google sarebbe nato sei anni più tardi quindi ancora nessuno poteva cercare quel Sito se non ne conosceva esattamente l'indirizzo Web, ovvero l'Url.
Mi sfuggiva l'utilità di questo complicato sistema di diffusione delle informazioni. Allora facevo i miei primi passi nell'editoria mentre tutti si nutrivano di dati esclusivamente attraverso la carta stampata o la televisione.
Un ulteriore sistema mediatico non avrebbe avuto senso anche perché, ribadisco, non esisteva ancora una sorta di mappa su cui orientarsi in questo nuovo mondo: Internet.
Scrollai le spalle e ritornai a progettare cataloghi e riviste.
1996
E invece nella mia mente qualcosa era cambiato. Quattro anni più tardi mi fu proposto di dirigere come Art Director un mensile dal nome altisonante, Nord Est Time. La sua specificità era infatti quella di essere commercializzato sia in versione cartacea che digitale, attraverso l'ormai conosciuto Floppy Disk. Una rivoluzione, la carta stava già entrando nel suo inevitabile declino, sia per una ragione di costi, sia per praticità e li a poco anche i vetusti Floppy sarebbero stati soppiantati dai Compact Disk.
1998
Eravamo nel pieno degli anni novanta e Sergey Brin e Larry Page stavano già immaginando quello che qualche anno più tardi sarebbe diventato il più famoso dei motori di ricerca, Google, preceduto dai meno noti AltaVista, Excite, Ask e BackRub,
Quindi sono quasi trenta gli anni che mi dividono dal mio primo passo nel mondo digitale. Ormai, a minimo margine d'errore, presumo di aver realizzato oltre un centinaio di Siti Internet tra cui diverse testate editoriali.
2011
Nel 2011, attraverso un'applicazione multimediale supportata da una tecnologia 3D a "nuvola di punti" della nota software house Virtualgeo, fu la volta che un Sito Web poteva di fatto diventare un'opera d'arte interattiva. Furono un migliaio le interpretazioni personali che il pubblico della Biennale di Venezia effettuò dalla console del sito performativo.
2015
Nel 2015 fu la volta della didattica. Il primo liceo scientifico digitale italiano fu chiamato "Digital Business Creativity" per delineare un nuovo approccio creativo per le future competenze digitali.
2022
Nel 2022 nasce U-2050. Il progetto didattico nato all'interno dell'Università della formazione continua Unipinto, per mezzo del quale si intendeva mitigare il digital divide in una fascia di età che comprendesse anche i boomer, tramite un'interpretazione filosofica delle grandi argomentazioni del progresso, della scienza e della tecnologia, con una visione predittiva verso entro il 2050.
Era il 1992 quando un amico che lavorava nell'ambito dell'informatica mi fece vedere il suo Sito Internet.
Mi fu spiegato che si trattava di un luogo dove qualsiasi persona che avesse avuto il modo di conoscerne l'indirizzo, poteva leggerne i contenuti e osservarne le immagini indipendentemente da dove si trovava geograficamente. Google sarebbe nato sei anni più tardi quindi ancora nessuno poteva cercare quel Sito se non ne conosceva esattamente l'indirizzo Web, ovvero l'Url.
Mi sfuggiva l'utilità di questo complicato sistema di diffusione delle informazioni. Allora facevo i miei primi passi nell'editoria mentre tutti si nutrivano di dati esclusivamente attraverso la carta stampata o la televisione.
Un ulteriore sistema mediatico non avrebbe avuto senso anche perché, ribadisco, non esisteva ancora una sorta di mappa su cui orientarsi in questo nuovo mondo: Internet.
Scrollai le spalle e ritornai a progettare cataloghi e riviste.
1996
E invece nella mia mente qualcosa era cambiato. Quattro anni più tardi mi fu proposto di dirigere come Art Director un mensile dal nome altisonante, Nord Est Time. La sua specificità era infatti quella di essere commercializzato sia in versione cartacea che digitale, attraverso l'ormai conosciuto Floppy Disk. Una rivoluzione, la carta stava già entrando nel suo inevitabile declino, sia per una ragione di costi, sia per praticità e li a poco anche i vetusti Floppy sarebbero stati soppiantati dai Compact Disk.
1998
Eravamo nel pieno degli anni novanta e Sergey Brin e Larry Page stavano già immaginando quello che qualche anno più tardi sarebbe diventato il più famoso dei motori di ricerca, Google, preceduto dai meno noti AltaVista, Excite, Ask e BackRub,
Quindi sono quasi trenta gli anni che mi dividono dal mio primo passo nel mondo digitale. Ormai, a minimo margine d'errore, presumo di aver realizzato oltre un centinaio di Siti Internet tra cui diverse testate editoriali.
2011
Nel 2011, attraverso un'applicazione multimediale supportata da una tecnologia 3D a "nuvola di punti" della nota software house Virtualgeo, fu la volta che un Sito Web poteva di fatto diventare un'opera d'arte interattiva. Furono un migliaio le interpretazioni personali che il pubblico della Biennale di Venezia effettuò dalla console del sito performativo.
2015
Nel 2015 fu la volta della didattica. Il primo liceo scientifico digitale italiano fu chiamato "Digital Business Creativity" per delineare un nuovo approccio creativo per le future competenze digitali.
2022
Nel 2022 nasce U-2050. Il progetto didattico nato all'interno dell'Università della formazione continua Unipinto, per mezzo del quale si intendeva mitigare il digital divide in una fascia di età che comprendesse anche i boomer, tramite un'interpretazione filosofica delle grandi argomentazioni del progresso, della scienza e della tecnologia, con una visione predittiva verso entro il 2050.
Attività
Art Director Nord Est Magazine 1995/1996Tra il 1995 e il 1996 fui impegnato in un'intensa attività di foto documentazione a a favore del Nord Est Time, una rivista ormai scomparsa da anni. Fotografai da vicino i maggiori esponenti della politica, come Letizia Moratti, Irene Pivetti, Giancarlo Galan, Bill Clinton, ma anche personaggi dello sport e dello spettacolo.
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Docente ITP di fotoreportage 2007/2008Docente tecnico pratico presso presso i Licei Marco Fanno di Conegliano, Beltrame di Vittorio Veneto, e Casagrande di Pieve di Soligo
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Editor in Chief E Trends Magazine 2013/OGGIE Trends Magazine è una piattaforma online specializzata in Global Trends, Human Rights, Environment, Sustainability, Migrations, Inclusion, Nomadic Style, Street Style, Lifestyle Contents, Fashion Stories and Equality Fashion
www.e-trendsmagazine.com/ |
Editor and founder Tracking Planet 2014/OGGITrackingPlanet è un'aggregatore di strumenti diagnostici operanti in tempo reale che permettono di tracciare informazioni temporali, spaziali e quantitative di quante più cose esistano nel nostro Pianeta. Uno strumento essenziale per il monitoraggio dell'ambiente, dell'inquinamento e del riscaldamento globale
www.trackingplanet.it |
Docente ITP New Media 2015/2021Insegnante tecnico pratico presso presso il Liceo Scientifico Digital Creativity Business di Vittorio Veneto
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Docente New Media 2018/OGGIDocente New Media presso l'università della formazione continua Ippolito Pinto di Vittorio Veneto
unipinto.org/stefano-mitrione/ |
Docente assistente progetto FSE 2019/2019Docente assistente al Progetto FSE "Design the future" Laboratorio sperimentale di innovazione creativa
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Blogger e fotoreporter 2020/OGGIDal 2020 analizzo i campi d'azione della società contemporanea e ne ripropongo la mia interpretazione
Website section |
Membro del direttivo Limes 2021/OGGIMembro del direttivo Associazione di geo politica "Limes Vittorio Veneto", gestione delle informazioni digitali, social editing
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Consulente Cesmar 2022/OGGIConsulente new media per "Cesmar" convenzionato Marina Militare
https://cesmar.it/ |
Co-founder U2050 2022/OGGIAttività di ricerca nella semplificazione digitale e della comprensione del futuro
U2050 |
Media Manager OHi Mag 2023/OGGIResponsabile Media and Press per "OHi Mag" piattaforma di geopolitica e relazioni internazionali
www.ohimag.com |
TIME FLIES
IL TEMPO VOLA
Our Team
Stefano Mitrione bibliografia 2002/OGGI
- 2022, Galileo n°259/2022
- 2019, Casa di vita Armonia del tempo, Artlife for the World/Oliviero Toscani
- 2019, United Colors of Benetton, Instagram
- 2019, TrackingPlanet.net
- 2018, E Trends Magazine, Milano
- 2018, E Trends Magazine, Worldwide
- 2012, Direct Art n°19, Fall/Winter
- 2011, Slow Art productions, New York
- 2011, ArtKernel Magazine
- 2011, Direct Art n°18, Fall/Winter
- 2011, Slow Art productions, New York
- 2008, Direct Art n°15,Fall/Winter
- 2008, Slow Art productions, New York
- 2007, Direct Art n°14,Fall/Winter
- 2007, Slow Art productions, New York
- 2006, Direct Art n°13, Fall/Winter
- 2006, Slow Art productions, New York
- 2005, Direct Art n°11, Spring/Summer
- 2005, Slow Art productions, New York
- 2005, The Mitrione, Name in History, Ancestry Inc., Amazon, USA
- 2005, Art Guide Book, Contemporary International Art, Edizioni Virgilio
- 2005, Blow Up, Rock e Altre Comunicazioni, Tuttle Edizioni, Arezzo
- 2005, Rockerilla, Edizioni Rockerilla, Cairo Montenotte
- 2005, Art and Design Manual, Base.exib USA, New York
- 2004, Deutsche Fototeck, Dresden, D
- 2004, Contemporary Italian Art, Edizioni Virgilio
- 2004, Artisti contemporanei, A.C.C.A. Edizioni, Roma
- 2003, Arte Mondadori n° 356, Arte&Mercato review, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano
- 2003, Flash Art n°239 n°240, Editoriale Giancarlo Politi, Milano
- 2003, Artshow.it,Guida a mostre e musei, Milano
- 2002, Contemporanea, Coinè Edizioni
riconoscimenti e premi
- Photo of the day Oliviero Toscani
2019 Workshop di fotografia guidato da Oliviero Toscani, Settimio Benedusi, Marco Rubiola nel contesto della 36 ore di Fabrica/Benetton - #5th International position Direct Art Magazine
2008 #5th International position Direct Art Magazine pubblication Award - Top Ten #10 Comune di Brescia, assessorato alla cultura
2005 International Award "Arte sui ponteggi di Palazzo Loggia" - #5th International position Direct Art Magazine
2004 #5th International position Direct Art Magazine pubblication Award
formazione
- FabCube / Regione Veneto / Corso di aggiornamento Didattica e progetto condiviso 2019
- FabCube / Regione Veneto / Corso di apprendimento all'uso del "Pensiero laterale"
- FabCube / Venetica / Regione Veneto Corso di aggiornamento "Innovare i metodi per migliorare l'apprendimento"2019 - 2019
- Accademia delle Belle Arti di Venezia Art & Design 1986 - 1988
www.accademiavenezia.it - ISA Istituto Statale d'Arte di Udine Industrial and Interior Design 1981 - 1986
www.arteudine.it
visione
Documentare è una responsabilità sociale che va ben oltre il protagonismo tecnico e interpretativo del fotoreporter. Oggi più che mai è necessario raccontare, con ogni mezzo di comunicazione, la cruda realtà che spesso viene oscurata dai meccanismi della società contemporanea, assetati di vanità e venerazione per gli stereotipi fragili ed effimeri del lusso e della ricchezza.
Viceversa, comunicare la sofferenza, l'#emarginazione e la decadenza delle attuali strutture social con la maggior parte degli utenti dei Social Media, é come imbattersi in un muro di gomma. Ma un fotoreporter avanza ugualmente, se ci crede veramente in quello che fa sfonda qualsiasi muro per entrare nella notizia e nella trasparenza dei fatti. Lo fa soprattutto per un'ideale, quello della verità.
Viceversa, comunicare la sofferenza, l'#emarginazione e la decadenza delle attuali strutture social con la maggior parte degli utenti dei Social Media, é come imbattersi in un muro di gomma. Ma un fotoreporter avanza ugualmente, se ci crede veramente in quello che fa sfonda qualsiasi muro per entrare nella notizia e nella trasparenza dei fatti. Lo fa soprattutto per un'ideale, quello della verità.