Storytelling
Walking in the time
Il concetto dominante è il tempo nello spazio, visto da diverse angolazioni: la moda, il design, l'arte. Lo "Sprofondare nel tempo fluttando nello spazio" citato nella monografia "1927 return of Italy", - mostra anacronistica di Salvatore Ferragamo a "10 Corso Como Milano" -, riemerge poco più in la in Corso Garibaldi 99 dove il concetto di abitare di Modulnova vive invece nell'assenza decorativa per raggiungere l'ecstasy filosofica con rimandi a "Odissea nello spazio 2001" di Kubrick. E infine arriviamo a Venezia nell'Universo metafisico di Damien Hirst (Treasures from the Wreck of the Unbelievable), dove spazio e tempo si annullano del tutto. Improbabili robot vengono catapultati nel passato per poi essere riscoperti in un lontano e utopico futuro come reperti archeologici impossibili. Ma è la visione "monolitica" degli arredi dello showroom Milanese di Modulnova che tenta arbitrariamente di riconciliare questi sballotaggi temporali attraverso la sottile linea del dettaglio. Conoscenza e mistero, illusione e funzione, tecnica ed estetica, in un unica metamorfosi di superfici quasi assenti e volumi altrettanto misteriosi che celano tutta la creatività dell'uomo come in enormi server. Stefano Mitrione
Femminilità e architettura, elevazione e spiritualità nella Milano futurista di oggi. Forse un omaggio alle gambe delle fashion week, a Milano non poteva mancare l'iconicità dell'architettura verticale già iniziata ben oltre mezzo secolo prima dall'imbattibile, per eleganza, Pirelli. "Walking in the Time" sembra proprio camminare nella città con le lunghe gambe della moda, a passi quasi esagerati che lasciano poco spazio alla nostalgia perché chi si ferma è perduto, o per lo meno rischia di annoiarsi.
Fotografia, concept e testi di Stefano Mitrione, Interior design coordinator: Gino Menegazzo Referements: Modulnova Via Garibaldi 99 Milano, 10 Corso Como Milano, Salvatore Ferragamo, Damien Hirst: Treasures from the Wreck of the Unbelievable, Palazzo Grassi Venezia
Il contenitore della moda
Woodever Design è il nuovo Brand di Tonon Industria Ebanistica che fa della "Diagonal Perspective" il suo grido tribale nella foresta delle nuove avanguardie del Design del mobile contemporaneo. Mobili ed armadi in legno naturale ispirati alle geometrie essenziali delle tendenze stilistiche degli anni '80 dove il rispetto della materia lignea era alla base di irripetibili capolavori di Design, ma anche, seppur velatamente, ispirati alle linee tese degli abiti di Issey Miyake. Poche linee leggermente oblique con l'aspirazione, o la presunzione, di smaterializzare e decontestualizzare la materia, elevandola ad uno stato spirituale e degravitazionale. Moda e contenitore in un nuovo e inedito concept minimale, una complicità che da sempre ha rilegato questo "non" oggetto d'arredo, l'armadio per antonomasia, spesso melanconicamente apatico e altrettanto inconsiderato come pochi, nella sua perenne immutabilità estetica e funzionale. Ma come può il Re Mida dei contenitori più spaziosi e privati di sempre liberarsi dello stereotipo che ne ha quasi decretato l'estinzione a favore di un'altrettanto anonima cabina. Stefano Mitrione, poliedrico creativo a metà strada da un Designer e un Fashion Blogger, nonchè Artista New Media e tanto altro, e Woodever Design, nascente Stella del Design contemporaneo d'impronta ecologista, provano a dare una loro personale risposta a questo paradigma dell'armadio o non armadio, tracciandone semplicissime linee oblique quasi fossero alberi leggermente curvati dal vento, sufficienti ad aprire un nuovo inaspettato dialogo tra moda, funzionalità e natura.
Photo credits: Harper's Bazaar, Clare Richardson, Nathaniel Goldberg, Thread by Zalora
Il fast-food dello stile
Le riviste di tendenza o anche dette, testate di tendenza, si presentano come organi di informazione trasversale, sia online che off-line, focalizzati sugli aspetti socio-culturali degli orientamenti creativi e stilistici contemporanei in tutte le possibili declinazioni. I trends conferiscono oggi un'enorme potere alle aziende di molti campi di mercato, e maggior ragione quello della moda, in quanto permette loro di poter influenzare le abitudini estetiche dei propri consumatori, ma soprattutto di poter pre-organizzare le proprie strategie produttive e di mercato. Professioni come il trend researcher, il fashion blogger e l'influencer, garantiscono oggi l'approvigionamento delle informazioni ad aziende specializzate alla loro catalogazione per poi essere trasformate in veri e propri strumenti professionali, quasi scientifici, destinati soprattutto alle aziende in forma di trends book, diversamente vengono veicolate direttamente al pubblico attraverso appunto le riviste di tendenza, vere e proprie fast-food dello stile. Stefano Mitrione
Riviste di moda non più di moda
Le riviste di moda o anche dette testate di moda, sia quelle online che quelle tradizionali su carta patinata, ricoprono un'importantissimo ruolo negli scenari contemporanei dello stile in quanto riescono a raggiungere e influenzare una platea ben maggiore rispetto al mondo elitario delle passerelle mondiali e dell'engagement della moda stessa. Oggi, a maggior ragione, congiuntamente all'esponenziale allargamento del mondo digitale e soprattutto di quello delle piattaforme sociali, si è di fatto quasi capovolto il ruolo autoritario e inaccessibile dell'establishment rispetto a quello del pubblico, che da osservatore passivo ne è diventato giuria e insindacabile opinionist supportato da un potenziale esercito di un miliardo di altrettanti seguaci solo nella rete dei principali social come Facebook, Twitter e i modaioli Instagram, Pinterest e Tumblr. Un'intera generazione nata già alla fine degli anni novanta, un sistema organizzato capace di sminuzzare in piccoli pezzi qualsiasi passerella per poi riassemblarla a proprio piacimento nella propria vita quotidiana, postandone ovviamente, e immediatamente, il risultato sul proprio canale sociale preferito. E l'imperialismo auto-referenziato della moda sembra quasi crollare sotto il peso di un altro potere ben più grande, quello della rete, comandato da fashion blogger, influencer e star digitali. Stefano Mitrione