Premessa:
"Molte informazioni che noi vediamo in Internet sono pezzi sfavorevoli di un'informazione più completa favorevole, oppure, sono pezzi favorevoli di un'informazione più competa sfavorevole" Leggi di più
"Da Microsoft all'aldilà: come Gates cerca di hackerare la mortalità"
...E PERCHE' POTREBBE ESSERE UN'UOMO BUONO
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Si potrebbe inoltre affermare che il ricco, essendo pur sempre mortale, sia molto più consapevole di questa sua condizione effimera rispetto a un povero. Chi vive con scarse risorse economiche è intrappolato in uno stato inerziale implacabile, causato soprattutto dalla precarietà della propria sopravvivenza. Al contrario, chi dispone di risorse "illimitate" vive la frustrazione di non poter perpetuare il proprio agio oltre la morte.
Mentre il "diversamente ricco" ripone ogni speranza nella reincarnazione o in una vita futura che lo premi maggiormente, il "diversamente povero" è tormentato dall'idea del riciclo della vita, del tutto incompatibile con la perpetuazione del patrimonio finanziario e dei beni materiali accumulati. Su queste basi filosofiche e spirituali, il ricco non percepirebbe alcun vantaggio pratico nello sprecare le proprie residue energie in uno "scolapasta", ovvero in una vita che non gli apparterrà più. Sarebbe più logico, da abile uomo d'affari, investire piuttosto in un futuro etico, sia per la specie a cui appartiene, sia per l'eventuale discendenza. (Sebbene su quest’ultimo aspetto possano esistere eccezioni, come nei casi di successione nobiliare, dinastica o in certi regimi dittatoriali e oligarchici. Non è il caso dei Gates; attualmente, solo i Rothschild potrebbero aspirare a tanto). |
Ed è qui che entrano in gioco le dinamiche filantropiche, che vedono molti super-ricchi, ormai prossimi al termine della vita (non per lui si spera dato che non ha neppure 70'anni), impegnati a lasciare una traccia positiva (e possibilmente salvifica per sé stessi) della loro esistenza terrena: un’eredità per le future generazioni, una redenzione dal "peccato finanziario" o semplicemente un atto di devozione per la grazia ricevuta: la ricchezza stessa.
L’unica cosa di cui ha bisogno il super-ricco potrebbe essere proprio lei, la redenzione, non un’ulteriore e insignificante abbuffata di denaro. Quando possiedi già tutto, l’unica cosa che desideri è forse una debole giustificazione salvifica per quel senso di colpa intimo, quella immeritevolezza in un mondo imparziale, sempre più tormentato e affamato.
Ti senti quasi fuori posto, quasi disumano, e questa può essere una sensazione terribile per chiunque.
E non crediamo che essere ricchi, molto ricchi, corrisponda a un’uguale soddisfazione, tanto meno a un’uguale felicità. Essere ricchi potrebbe essere persino noioso per chi ormai ci si è abituato. La felicità è come il cosmo: vive di dinamiche entropiche, e come ha detto l’astrofisico Neil deGrasse Tyson: "L’universo non ha alcun obbligo di darti un senso".
In Bill Gates vedo questa prospettiva di eventi legati ad altrettanti sentimenti, e quando guardo una persona negli occhi, non mi sono mai pentito della mia prima impressione.
Bill Gates potrebbe essere un uomo buono, finito suo malgrado nel vortice più profondo della finanza, e questa, per un bonaccione come lui, è una forza gravitazionale inaccettabile, se non fosse per quel sentimento riparatore insito nel bene comune che lo anima, insieme a sua moglie Melinda, da almeno due decenni.
Parafrasando una mia antecedente citazione: per capire il nulla, occorrerebbe una mente fatta della stessa sostanza.
E per capire un ricco, occorrerebbe una mente satura di denaro e potere.
A questo punto, si potrebbe persino dubitare delle basi esperienziali che abbiano generato simili considerazioni. In effetti, non dovrei possedere una mente sazia di denaro e potere, eppure conosco le riflessioni di chi, seppur non rientri (per poco) nella canonica soglia del miliardo, mi darebbe una certa autorevolezza in materia.
È quindi la nostra mente che perseguita l’incarnazione del ricco sfondato, additandola come l’espressione specularmente malvagia dell’anima, e tutto ciò solo per quel bisogno impellente di elaborare intimamente i propri fallimenti sociali: la fatica di arrivare a fine mese, l’ingiustizia di una vita fatta solo di grandi sacrifici.
Ma Gates ha paura della morte? O ha più paura di reincarnarsi povero? Gates non esclude un'entità suprema che governi invisibilmente l'Universo, la scienza non lo esclude solo che non ne ha l'evidenza. Di famiglia bianca, anglosassone e protestante, investe in biotech e estensione della vita come Altos Labs, e questo sarebbe incoerente se credesse veramente in Dio. La sua tuttavia è una forma di spiritualità utilitaristica, ha fede per il potere umano di "emendare" il creato. In sintesi non serve credere in Dio, secondo quanto percepisco di lui, se hai i mezzi per fare miracoli. Quindi Bill Gates non crede in Dio. Il suo è più un "dovere morale" nei confronti della sua generazione, e questo gli può bastare come metrica della sua spiritualità. La sua filantropia è come un dovere che solo i ricchi possono adottare.
La filantropia assume così l’aspetto di un’ulteriore umiliazione per chi non può permettersela. Ecco perché a molti Bill Gates, - e in generale l'incarnazione stessa del filantropo -, non piace indipendentemente dal contesto scientifico e sociale in cui opera.
Eppure, potrebbe non essere così. Ognuno di noi può sperimentare la filantropia, indipendentemente dalle proprie risorse. Persino il saper perdonare potrebbe essere considerato filantropico, poiché è un bene concesso gratuitamente, senza fini di profitto. (Anche qui, però, esistono eccezioni: ad esempio, perdonare un marito infedele perché benestante non è vera clemenza, ma la peggior forma di opportunismo).
Come il Sole, che dona energia al suo sistema planetario senza un evidente tornaconto. Si può essere più filantropici di una stella?
Può un filantropo almeno pretendere il sacrosanto diritto di ricevere un arricchimento spirituale, convertibile in un maggiore appagamento esistenziale? E forse è proprio questa l’unità di misura a cui Bill Gates - ma questa è una mia personalissima sensazione - il modo in cui la sua essenza si possa diffondere all'interno della sua stessa specie, non come vaccino, ma come memoria.
L’unica cosa di cui ha bisogno il super-ricco potrebbe essere proprio lei, la redenzione, non un’ulteriore e insignificante abbuffata di denaro. Quando possiedi già tutto, l’unica cosa che desideri è forse una debole giustificazione salvifica per quel senso di colpa intimo, quella immeritevolezza in un mondo imparziale, sempre più tormentato e affamato.
Ti senti quasi fuori posto, quasi disumano, e questa può essere una sensazione terribile per chiunque.
E non crediamo che essere ricchi, molto ricchi, corrisponda a un’uguale soddisfazione, tanto meno a un’uguale felicità. Essere ricchi potrebbe essere persino noioso per chi ormai ci si è abituato. La felicità è come il cosmo: vive di dinamiche entropiche, e come ha detto l’astrofisico Neil deGrasse Tyson: "L’universo non ha alcun obbligo di darti un senso".
In Bill Gates vedo questa prospettiva di eventi legati ad altrettanti sentimenti, e quando guardo una persona negli occhi, non mi sono mai pentito della mia prima impressione.
Bill Gates potrebbe essere un uomo buono, finito suo malgrado nel vortice più profondo della finanza, e questa, per un bonaccione come lui, è una forza gravitazionale inaccettabile, se non fosse per quel sentimento riparatore insito nel bene comune che lo anima, insieme a sua moglie Melinda, da almeno due decenni.
Parafrasando una mia antecedente citazione: per capire il nulla, occorrerebbe una mente fatta della stessa sostanza.
E per capire un ricco, occorrerebbe una mente satura di denaro e potere.
A questo punto, si potrebbe persino dubitare delle basi esperienziali che abbiano generato simili considerazioni. In effetti, non dovrei possedere una mente sazia di denaro e potere, eppure conosco le riflessioni di chi, seppur non rientri (per poco) nella canonica soglia del miliardo, mi darebbe una certa autorevolezza in materia.
È quindi la nostra mente che perseguita l’incarnazione del ricco sfondato, additandola come l’espressione specularmente malvagia dell’anima, e tutto ciò solo per quel bisogno impellente di elaborare intimamente i propri fallimenti sociali: la fatica di arrivare a fine mese, l’ingiustizia di una vita fatta solo di grandi sacrifici.
Ma Gates ha paura della morte? O ha più paura di reincarnarsi povero? Gates non esclude un'entità suprema che governi invisibilmente l'Universo, la scienza non lo esclude solo che non ne ha l'evidenza. Di famiglia bianca, anglosassone e protestante, investe in biotech e estensione della vita come Altos Labs, e questo sarebbe incoerente se credesse veramente in Dio. La sua tuttavia è una forma di spiritualità utilitaristica, ha fede per il potere umano di "emendare" il creato. In sintesi non serve credere in Dio, secondo quanto percepisco di lui, se hai i mezzi per fare miracoli. Quindi Bill Gates non crede in Dio. Il suo è più un "dovere morale" nei confronti della sua generazione, e questo gli può bastare come metrica della sua spiritualità. La sua filantropia è come un dovere che solo i ricchi possono adottare.
La filantropia assume così l’aspetto di un’ulteriore umiliazione per chi non può permettersela. Ecco perché a molti Bill Gates, - e in generale l'incarnazione stessa del filantropo -, non piace indipendentemente dal contesto scientifico e sociale in cui opera.
Eppure, potrebbe non essere così. Ognuno di noi può sperimentare la filantropia, indipendentemente dalle proprie risorse. Persino il saper perdonare potrebbe essere considerato filantropico, poiché è un bene concesso gratuitamente, senza fini di profitto. (Anche qui, però, esistono eccezioni: ad esempio, perdonare un marito infedele perché benestante non è vera clemenza, ma la peggior forma di opportunismo).
Come il Sole, che dona energia al suo sistema planetario senza un evidente tornaconto. Si può essere più filantropici di una stella?
Può un filantropo almeno pretendere il sacrosanto diritto di ricevere un arricchimento spirituale, convertibile in un maggiore appagamento esistenziale? E forse è proprio questa l’unità di misura a cui Bill Gates - ma questa è una mia personalissima sensazione - il modo in cui la sua essenza si possa diffondere all'interno della sua stessa specie, non come vaccino, ma come memoria.
Analisi del contesto secondo altre ipotesi:
La filantropia di Gates, oggi quasi settantenne, potrebbe nascondere un mix di fattori psicologici, esistenziali e strategici:
1. Redenzione del Capitalista
2. La Morte come Motivatore
3. Calcolo Razionale (da ex CEO)
4. Psicologia dell'Ultra-Ricco
Perché la risposta è probabilmente "Tutte queste cose insieme"?
Gates stesso ha detto: "È giusto che i ricchi restituiscano parte della loro fortuna", ma la sua filantropia è anche:
Conclusione provocatoria:
Se Gates avesse davvero solo buone intenzioni, donerebbe tutto senza condizioni invece di creare fondazioni complesse. Ma forse, in un mondo dove il denaro distorce tutto, anche il bene richiede un calcolo.
Spoiler: Bill Gates ha annunciato che donerà quasi tutto il suo patrimonio, circa 200 miliardi di dollari, alla sua fondazione, la Bill & Melinda Gates Foundation, con l'obiettivo di finanziare progetti di sviluppo in Africa, principalmente nei settori della salute e dell'istruzione. Questo impegno filantropico, che durerà circa 20 anni, prevede la chiusura della fondazione nel 2045
1. Redenzione del Capitalista
- Il "peccato originale" di Microsoft: Gates è stato accusato per anni di pratiche monopolistiche spietate. La sua fondazione (con 50+ miliardi di dollari) potrebbe essere un mea culpa trasformato in legacy.
- Critica alla filantropia strutturata: Alcuni studiosi (come Linsey McGoey) sostengono che i mega-donazioni servano a mantenere controllo su politiche globali (sanità, agricoltura) con tax benefits annessi.
2. La Morte come Motivatore
- L'ossessione per l'immortalità: Gates investe in startup anti-aging (es. Altos Labs). La filantropia potrebbe essere un piano B simbolico: se non puoi sfuggire alla morte, almeno garantisciti l'immortalità attraverso l'impatto storico.
- Lo "specchio di Carnegie": Come il magnate dell'acciaio donò biblioteche per lavare la reputazione, Gates usa vaccini e clima per riscrivere il suo epitaffio.
3. Calcolo Razionale (da ex CEO)
- Filantropia come "investimento a lungo termine": Ridurre povertà e malattie potrebbe creare un mondo più stabile per i mercati (e i patrimoni) del futuro.
- Controllo senza responsabilità: La Gates Foundation influenza l'OMS e governi senza passare per elezioni. Un soft power ereditabile dai figli.
4. Psicologia dell'Ultra-Ricco
- La "sindrome del sopravvissuto": Chi accumula così tanto spesso sviluppa senso di colpa (vedi studi su Rockefeller). La filantropia è terapia.
- Noia esistenziale: A 70 anni, con 130+ miliardi, l'unico "gioco" rimasto è cambiare il mondo.
Perché la risposta è probabilmente "Tutte queste cose insieme"?
Gates stesso ha detto: "È giusto che i ricchi restituiscano parte della loro fortuna", ma la sua filantropia è anche:
- Un modo per guidare l'agenda globale senza opposizione politica
- Una polizza assicurativa contro il giudizio della storia
- Un bisogno umano universale di significato, amplificato dalla ricchezza
Conclusione provocatoria:
Se Gates avesse davvero solo buone intenzioni, donerebbe tutto senza condizioni invece di creare fondazioni complesse. Ma forse, in un mondo dove il denaro distorce tutto, anche il bene richiede un calcolo.
Spoiler: Bill Gates ha annunciato che donerà quasi tutto il suo patrimonio, circa 200 miliardi di dollari, alla sua fondazione, la Bill & Melinda Gates Foundation, con l'obiettivo di finanziare progetti di sviluppo in Africa, principalmente nei settori della salute e dell'istruzione. Questo impegno filantropico, che durerà circa 20 anni, prevede la chiusura della fondazione nel 2045
BILL GATES
Cronologia di un malinteso compulsivo
Come spesso accade con i luoghi comuni, anche le fake news nascono con un fondo (molto piccolo) di verità, poi rimpastato con altre informazioni.
Il complottismo su Bill Gates dura ormai da 23 anni. A promuovere le teorie contro il sesto uomo più ricco del mondo (al momento della scrittura di questo articolo) furono inizialmente gli oppositori dei vaccini, che fraintesero del tutto le sue dichiarazioni sociologiche sulla riduzione della popolazione, facendo credere che il suo impegno nella diffusione delle vaccinazioni globali nascondesse in realtà l’intenzione deliberata di danneggiare la salute pubblica per scopi economici e di controllo.
Ma per capire la complessità del presente occorre sempre partire da molto lontano.
Anni '70
Nasce la "Child Survival Hypothesis" (Ipotesi della sopravvivenza del figlio) che altro non è che un concetto generale sulla demografia del pianeta dove i genitori dei paesi meno abbienti scelgano di generare più figli per aumentarne le probabilità di sopravvivenza allo scopo di poter dare loro un'adeguata assistenza nella vecchiaia. A partire 2009 sarà uno dei principali argomenti di Bill e Melinda Gates a sostegno delle loro campagne vaccinali.
1990
Secondo un rapporto dell'Unicef la Child Survival Hypothesis non darebbe nessuna certezza della sua efficacia.
Da questa affermazione inizia di fatto il sospetto di un complotto.
Da questa affermazione inizia di fatto il sospetto di un complotto.
2000
Nasce la Bill & Melinda Gates Foundation, per sostenere l’educazione e la salute nel mondo e per sviluppare nuovi strumenti e strategie per ridurre l’impatto delle malattie infettive.
Sempre nel 2000 Bill Gates fonda Gavi “Alleanza per i vaccini”, che in vent’anni ha raccolto circa 18,6 miliardi di dollari, di cui più di 4 direttamente dalla fondazione di Bill & Melinda Gates.
Sempre nel 2000 Bill Gates fonda Gavi “Alleanza per i vaccini”, che in vent’anni ha raccolto circa 18,6 miliardi di dollari, di cui più di 4 direttamente dalla fondazione di Bill & Melinda Gates.
2002 - 2006
Il Wall Street Journal (https://www.wsj.com/articles/SB1021577629748680000) rivela il primo acquisto, del valore 205 milioni di dollari in azioni, di nove case farmaceutiche per mezzo della Bill & Melinda Gates Foundation, facendo notare come la fondazione rivendicasse la proprietà intellettuale dei vaccini prodotti. Del resto questa era una pratica che Gates ha sempre applicato anche per i propri software prodotti dalla Microsoft. Il Wall Street Journal rivela, e sottolinea, che la fondazione si fosse presentata solo come intermediario tra le cause farmaceutiche e i paesi più poveri e che la proprietà intellettuale sui farmaci fosse finalizzato unicamente al sostentamento finanziario della ricerca in questa direzione.
Tra il 2002 e il 2006 questo articolo influenzò negativamente gli anti-vaccinisti americani i quali sospettarono fin da subito che queste solo apparenti buone intenzioni, fossero invece il preludio di risultati disastrosi, sfociando sulla questione che i vaccini siano dannosi per salute umana.
2010
Ma solo nel 2010, quattro anni più tardi, viene diffusa a livello globale la prima teoria sulle occulte intenzioni della fondazione di Bill e Melinda Gates. Fu lo speaker radiofonico di una delle più ascoltate trasmissioni radiofoniche statunitensi, quella di Alex Jones, definito anche come l'uomo più paranoico d'America, il quale accusa che il magnate americano nascondesse l'intenzione di strumentalizzare i suoi vaccini per innescare un'inversione demografica sulla crescita della popolazione del pianeta al fine ultimo di creare un élite mondiale che diventasse di fatto una nuova organizzazione oligarchica.
Ma Alex Jones ascoltando Bill Gates in un TEDx dello stesso Bill Gates nello stesso periodo, fraintese, o distorse consenzientemente, il suo intervento sul cambiamento climatico, in cui si discuteva di come le risorse della Terra non fossero più sufficienti a soddisfare l'esponenziale crescita demografica della sua popolazione. Questa fu la frase che diede adito alla teoria del complotto più diffusa di tutta la storia dei tempi recenti: "Se facciamo un buon lavoro con i nuovi vaccini possiamo diminuirlo forse del 10-15%", dove per ridurre ci si riferiva alla questione virale, e non demografica.
Ma Alex Jones ascoltando Bill Gates in un TEDx dello stesso Bill Gates nello stesso periodo, fraintese, o distorse consenzientemente, il suo intervento sul cambiamento climatico, in cui si discuteva di come le risorse della Terra non fossero più sufficienti a soddisfare l'esponenziale crescita demografica della sua popolazione. Questa fu la frase che diede adito alla teoria del complotto più diffusa di tutta la storia dei tempi recenti: "Se facciamo un buon lavoro con i nuovi vaccini possiamo diminuirlo forse del 10-15%", dove per ridurre ci si riferiva alla questione virale, e non demografica.
"Se facciamo un buon lavoro con i nuovi vaccini possiamo diminuirlo forse del 10-15%", dove per "ridurre" ci si riferiva alla questione virale, e non demografica.
Bill Gates aveva oltretutto introdotto la questione, esponendosi di fatto in un terreno piuttosto scivoloso, di cosa spinga i genitori a fare o non fare figli accennando alla "Child Survival Hypothesis" (Ipotesi della sopravvivenza del figlio) che altro non è che un concetto sulla demografia del pianeta risalente agli anni '70 dove i genitori dei paesi meno abbienti scelgano di generare più figli per aumentarne le probabilità di sopravvivenza allo scopo di poter dare loro un'adeguata assistenza nella vecchiaia. Su questo concetto il magnate americano sosteneva che la diffusione dei vaccini potesse dare loro questa possibilità generando meno figli ma contestualmente più longevi. E' su questo preciso punto che il cospirazionismo ebbe di cui discutere nelle proprie teorie sul concetto di depopolazione del pianeta. Ma tra il dire di uccidere le persone o renderle sterili all'ottimizzarne invece la genesi riproduttiva c'è un'abisso incolmabile. Una teoria molto controversa che comunque è stata trattata anche dall'Unicef nel 1990 e che non darebbe la certezza della sua efficacia.
2014
Uno studio pubblicato su Science sottolinea ulteriormente che non ci possa essere un legame tra un minor indice di mortalità infantile e un ridotto incremento di crescita della popolazione a favore, viceversa, di un migliore livello di istruzione femminile e di contraccezione. Potrebbero avere più effetto altri fenomeni, come il livello di istruzione delle donne e la diffusione della contraccezione.
Fu altro duro colpo per la credibilità sulle intenzioni di Bill Gates, oltre a quello del 1990 nel quale, in un rapporto dell'Unicef, si indichi che la Child Survival Hypothesis non darebbe nessuna certezza della sua efficacia. Fu questa questa successione di fatti ed opinioni contrastanti che ne aumentò ulteriormente l'ipotesi del complotto.
Fu altro duro colpo per la credibilità sulle intenzioni di Bill Gates, oltre a quello del 1990 nel quale, in un rapporto dell'Unicef, si indichi che la Child Survival Hypothesis non darebbe nessuna certezza della sua efficacia. Fu questa questa successione di fatti ed opinioni contrastanti che ne aumentò ulteriormente l'ipotesi del complotto.
2015
Bill Gates fu accusato di aver predetto la Sars-Cov2. Ma è dal 2015 che se ne parlava come dimostra anche un TEDx di Monaco di Baviera intitolato appunto “Non siamo pronti per la prossima epidemia”, che dava attenzione ad una probabile, quanto ciclica, diffusione di un virus come la Sars o la Mers solo fino a quel momento non avessero raggiunto le aree urbanizzate. Di questo si parlava, non della previsione dell'arrivo di un nuovo patogeno che sarebbe poi stato chiamato coronavirus. Del resto le epidemie hanno sempre coinvolto le varie epochè della nostra coesistenza con i virus del nostro pianeta, e immaginare l'attuazione di un sistema sanitario efficiente nel contrastare una grave epidemia non è assolutamente propedeutica ad una circostanza viceversa oscura come la teoria del complotto non tardò ad additare.
2016 - 2020
Anche nel 2016, epidemia di Zika, in Brasile, si creò ulteriore terreno per nuove speculazioni complottiste. E fu proprio in New York Times questa volta che mise ulteriore fuoco sul braciere solleticando l'idea che dietro a questo virus ci fosse la mano avida di denaro del Big Pharma. Del resto il sospetto era fondato da una precedente accusa, infondata e senza alcuna prova che la sostenesse, dove lo stesso Bill Gates era co-responsabile di un'altra epidemia nata proprio in Brasile.
L'argomento dell’eugenetica, ovvero quell'insieme di pratiche volte al miglioramento del patrimonio genetico di una determinata popolazione, come già ben rappresentata ad esempio nelle intenzioni di Hitler ben sessanta anni prima, fosse un tema molto caro a chi detiene grandi risorse finanziarie come lo stesso Gates.
E fu proprio questa foto pubblicata nel 2016 dalla rivista francese Factuel ad essere totalmente decontestualizzata per raffigurare un Bill Gates che avrebbe incontrato il presidente senegalese per trattare di una presunta sperimentazione vaccinale sulla popolazione.
L'argomento dell’eugenetica, ovvero quell'insieme di pratiche volte al miglioramento del patrimonio genetico di una determinata popolazione, come già ben rappresentata ad esempio nelle intenzioni di Hitler ben sessanta anni prima, fosse un tema molto caro a chi detiene grandi risorse finanziarie come lo stesso Gates.
E fu proprio questa foto pubblicata nel 2016 dalla rivista francese Factuel ad essere totalmente decontestualizzata per raffigurare un Bill Gates che avrebbe incontrato il presidente senegalese per trattare di una presunta sperimentazione vaccinale sulla popolazione.
Fonte chiusa: https://factuel.afp.com/ces-images-dune-rencontre-entre-le-president-senegalais-macky-sall-et-bill-gates-datent-de-2016
2017 - 2020
In Germania viene diffuso su Twitter un video realizzato però nel 2017 in concomitanza della protesta popolare contro il partito di maggioranza del governo Polacco, spacciandolo per una più recente protesta di massa contro un ipotetico “nuovo ordine mondiale”, in cui Bill Gates ne viene ritenuto uno dei maggiori responsabili.
2018 - 2019
Bill Gates, tra il 2018 e il 2019, devolve 530 milioni di dollari all’Organizzazione mondiale della sanità diventandone il più importante sostenitore secondo solo agli Stati Uniti.
2019
In questo periodo diverse piattaforme di controinformazione, diffondono un'accusa contro la fondazione di Bill e Melinda Gates, dichiarandoli responsabili di aver precedentemente simulato una pandemia da sessantacinque milioni di morti in una raffigurazione virtuale chiamata “Evento 201”.
L'unico dato reale è che questa conferenza si è veramente svolta a New York, ma su un'argomentazione del tutto diversa: "come favorire la cooperazione delle nazioni al fine di ridurre l'impatto economico e sociale che ne sarebbe derivato dall'arrivo di probabili eventi pandemici.
E qui mi ricollegherei ad un altro fatto analogo avvenuto quattro anni prima, nel 2015, quello già esposto qualche capitolo più sopra di un TEDx di Monaco di Baviera intitolato appunto “Non siamo pronti per la prossima epidemia”, e sul tema che le pandemie stesse sono un fenomeno ciclico assai ben conosciuto dalla comunità scientifica.
Nello stesso contesto disinformativo Bill Gates avrebbe finanziato un centro ricerche sulle malattie degli animali britannico, il Pirbright Institute, e che possiederebbe il brevetto di un virus potenzialmente mortale per la specie umana e non solo quello della Sars che colpisce esclusivamente gli animali.
L'unico dato reale è che questa conferenza si è veramente svolta a New York, ma su un'argomentazione del tutto diversa: "come favorire la cooperazione delle nazioni al fine di ridurre l'impatto economico e sociale che ne sarebbe derivato dall'arrivo di probabili eventi pandemici.
E qui mi ricollegherei ad un altro fatto analogo avvenuto quattro anni prima, nel 2015, quello già esposto qualche capitolo più sopra di un TEDx di Monaco di Baviera intitolato appunto “Non siamo pronti per la prossima epidemia”, e sul tema che le pandemie stesse sono un fenomeno ciclico assai ben conosciuto dalla comunità scientifica.
Nello stesso contesto disinformativo Bill Gates avrebbe finanziato un centro ricerche sulle malattie degli animali britannico, il Pirbright Institute, e che possiederebbe il brevetto di un virus potenzialmente mortale per la specie umana e non solo quello della Sars che colpisce esclusivamente gli animali.
2020
Nel 2020 la storia si ripete.
Gli effetti della disinformazione sulla Sars-Cov2 e su chi di fatto l'avrebbe diffusa se non creata, arrivano anche in Italia alla fine del gennaio del 2020, con un'anticipo di soli due mesi dall'attuazione del piano di emergenza pandemica, quindi ancor prima che nel nostro paese fu registrato il primo focolaio di Codogno a Febbraio 2020 .
Nelle successive settimane iniziò a circolare la notizia in cui Bill Gates avrebbe ammesso che la sperimentazione e la relativa somministrazione di un vaccino avrebbe contribuito contestualmente a ridurre una sovra popolazione ormai giunta al suo ultimo traguardo.
E, per rafforzare questa notizia, anche questa palesemente falsa, fu pure manipolata un'immagine dell’ingresso principale della fondazione di Bill e Melinda Gates, con la nuova ed inquietante dicitura scolpita nel marmo “Centro per la riduzione della popolazione mondiale”.
Gli effetti della disinformazione sulla Sars-Cov2 e su chi di fatto l'avrebbe diffusa se non creata, arrivano anche in Italia alla fine del gennaio del 2020, con un'anticipo di soli due mesi dall'attuazione del piano di emergenza pandemica, quindi ancor prima che nel nostro paese fu registrato il primo focolaio di Codogno a Febbraio 2020 .
Nelle successive settimane iniziò a circolare la notizia in cui Bill Gates avrebbe ammesso che la sperimentazione e la relativa somministrazione di un vaccino avrebbe contribuito contestualmente a ridurre una sovra popolazione ormai giunta al suo ultimo traguardo.
E, per rafforzare questa notizia, anche questa palesemente falsa, fu pure manipolata un'immagine dell’ingresso principale della fondazione di Bill e Melinda Gates, con la nuova ed inquietante dicitura scolpita nel marmo “Centro per la riduzione della popolazione mondiale”.
"il grande correttore venuto per insegnarci qualcosa che abbiamo dimenticato"
Altrettanto falsa sarebbe la notizia che i Gates si sarebbero rifiutati di far vaccinare i propri figli, come altrettanto falsa è la notizia su una presunta telefonata tenutasi con il nostro ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte dove si sia discusso sull'ipotesi di far innestare sottopelle agli italiani con l'alibi di una finta somministrazione vaccinale. A fronte di questo argomento fu creata addirittura una pagina Web di smentita sul Sito ufficiale del nostro governo che allo stato attuale, per raggiunti i termini della contestualizzazione, è stata disattivata.
(https://www.governo.it/it/articolo/colloquio-telefonico-del-presidente-conte-con-bill-gates/14557)
Un'altra fake news dello stesso periodo riguarda una notizia in cui Gates avrebbe definito il coronavirus "il grande correttore venuto per insegnarci qualcosa che abbiamo dimenticato"
(https://www.governo.it/it/articolo/colloquio-telefonico-del-presidente-conte-con-bill-gates/14557)
Un'altra fake news dello stesso periodo riguarda una notizia in cui Gates avrebbe definito il coronavirus "il grande correttore venuto per insegnarci qualcosa che abbiamo dimenticato"
Bill Gates, per Forbes il secondo uomo più ricco del mondo dopo Jeff Bezos, in questo periodo critico ha intensificato i suoi rapporti con molti politici, anche europei: di recente ha davvero telefonato a Giuseppe Conte e alla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, mentre sua moglie ha parlato con il premier spagnolo Pedro Sanchez.
È impegnato anche economicamente nella corsa al vaccino e sta collaborando con le istituzioni europee: la sua fondazione ha partecipato alla raccolta lanciata dalla Commissione, che ha ottenuto 7,4 miliardi di euro da diversi partner, ma non è chiaro quanti di preciso arrivino dalle casse di Bill Gates e sua moglie. La fondazione ha raccontato alWall Street Journal di aver speso finora 305 milioni di dollari per contrastare la pandemia.
È impegnato anche economicamente nella corsa al vaccino e sta collaborando con le istituzioni europee: la sua fondazione ha partecipato alla raccolta lanciata dalla Commissione, che ha ottenuto 7,4 miliardi di euro da diversi partner, ma non è chiaro quanti di preciso arrivino dalle casse di Bill Gates e sua moglie. La fondazione ha raccontato alWall Street Journal di aver speso finora 305 milioni di dollari per contrastare la pandemia.
Sempre nel 2020 c'è pure chi ha ritoccato, e pure malamente, una foto in cui si vede lo stesso magnate ammanettato e arrestato dall'FBI per aver creato e fatto diffondere la malattia da Sars-Cov2.
Nonostante la pessima qualità dell'informazione fotografica la notizia fu presa per vera.
Nonostante la pessima qualità dell'informazione fotografica la notizia fu presa per vera.
TUTTE LE FONTI:
Informazione o disinformazione?
Spesso a minare la reputazione di una persona sono le malelingue.
Sradicarle, una volta che si sono diffuse in un territorio, non è facile. Figuriamoci con Internet, che è globale: l’impresa diventa pressoché impossibile. Il DOC, disturbo ossessivo-compulsivo, potrebbe ben descrivere il contesto della disinformazione, o delle fake news, la versione digitale delle malelingue.
Una premessa: non si può fare di tutta l’erba un fascio. Esistono informazioni che, nel bene o nel male, hanno un motivo per esistere. Ma come distinguerle? Dobbiamo fidarci delle fonti? In un mondo caotico e complesso come il nostro, la prima cosa di cui fidarci sono le regole, e quindi dello Stato che le stabilisce. Se così non fosse, saremmo tutti contro tutti, dilagherebbe ogni tipo di crimine, e a crollare per prima sarebbe l’idea stessa di società, seguita dalla nostra specie...
Sradicarle, una volta che si sono diffuse in un territorio, non è facile. Figuriamoci con Internet, che è globale: l’impresa diventa pressoché impossibile. Il DOC, disturbo ossessivo-compulsivo, potrebbe ben descrivere il contesto della disinformazione, o delle fake news, la versione digitale delle malelingue.
Una premessa: non si può fare di tutta l’erba un fascio. Esistono informazioni che, nel bene o nel male, hanno un motivo per esistere. Ma come distinguerle? Dobbiamo fidarci delle fonti? In un mondo caotico e complesso come il nostro, la prima cosa di cui fidarci sono le regole, e quindi dello Stato che le stabilisce. Se così non fosse, saremmo tutti contro tutti, dilagherebbe ogni tipo di crimine, e a crollare per prima sarebbe l’idea stessa di società, seguita dalla nostra specie...
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Inglese / Spagnolo
Ph.: Karolina Grabowska / Cottombro Studio
Quattro dei principali macro argomenti della nostra contemporaneità sono diventati il terreno più contaminato dalla disinformazione.
1. Bill Gates | Eugenetica |
2. Transizione ecologica | EV |
3. Guerra in Europa |
4. Come funziona l'informazione |