Ascoltati
Apro questo argomento semplicemente con la parola "Ascoltati", non nel significato introspettivo del termine, ma in quello più insidioso a discapito della nostra stessa privacy.
Tutte le nostre conversazioni, anche quelle ambientali e non solo quelle telefoniche, possono generare una banca dati di profilazione di ognuno di noi.
Praticamente tutti. Impossibile?
Possibile nei termini di utilizzo dell'intelligenza artificiale e dei nuovi computi quantistici dei moderni computer, già commercializzati a partire dal 2022 in Giappone.
Una potenza di calcolo e di acquisizione dati impensabile fino a qualche anno fa e che, grazie a determinate funzioni algoritmiche, sarebbe in grado di ascoltare tutti e allo stesso istante.
E questo potrebbe ridisegnare un nuovo mondo, un nuovo potere capace di riconfigurare gli asset geopolitici a livello individuale, dove tutti potremo essere etichettati indelebilmente, attraverso informazioni che non potremo mai sapere dove siano state archiviate, ne potremo chiederne l'oblio in quanto non sapremo mai a chi chiederlo.
Tutte le nostre conversazioni, anche quelle ambientali e non solo quelle telefoniche, possono generare una banca dati di profilazione di ognuno di noi.
Praticamente tutti. Impossibile?
Possibile nei termini di utilizzo dell'intelligenza artificiale e dei nuovi computi quantistici dei moderni computer, già commercializzati a partire dal 2022 in Giappone.
Una potenza di calcolo e di acquisizione dati impensabile fino a qualche anno fa e che, grazie a determinate funzioni algoritmiche, sarebbe in grado di ascoltare tutti e allo stesso istante.
E questo potrebbe ridisegnare un nuovo mondo, un nuovo potere capace di riconfigurare gli asset geopolitici a livello individuale, dove tutti potremo essere etichettati indelebilmente, attraverso informazioni che non potremo mai sapere dove siano state archiviate, ne potremo chiederne l'oblio in quanto non sapremo mai a chi chiederlo.
Una questione di profilazione
Fino a oggi, tutte le ricerche non avevano dato conferma che dai nostri smartphone non potevano ascoltarci.
Neppure una ricerca della Northeastern University, su un campione di quasi 20.000 App, ne aveva potuto dare prova già a partire dal 2018.
Ma il sospetto che ognuno di noi, almeno per una volta nella vita, ha sempre avuto, è che il nostro caro e insostituibile strumento di socializzazione ascolti di nascosto le nostre conversazioni ambientali, e non solo quelle trascritte digitalmente.
E questo radicato sospetto è più che giustificabile dal momento che ogni qual volta che trattiamo vocalmente un determinato argomento, ecco apparirci le più disparate pubblicità nel medesimo contesto.
Veri e propri consigli d'acquisto di prodotti che potrebbero in un certo qual modo risolvere il problema trattato o che comunque possono farci nascere un nuovo bisogno.
Fantascienza? No, si chiama marketing di profilazione.
Neppure una ricerca della Northeastern University, su un campione di quasi 20.000 App, ne aveva potuto dare prova già a partire dal 2018.
Ma il sospetto che ognuno di noi, almeno per una volta nella vita, ha sempre avuto, è che il nostro caro e insostituibile strumento di socializzazione ascolti di nascosto le nostre conversazioni ambientali, e non solo quelle trascritte digitalmente.
E questo radicato sospetto è più che giustificabile dal momento che ogni qual volta che trattiamo vocalmente un determinato argomento, ecco apparirci le più disparate pubblicità nel medesimo contesto.
Veri e propri consigli d'acquisto di prodotti che potrebbero in un certo qual modo risolvere il problema trattato o che comunque possono farci nascere un nuovo bisogno.
Fantascienza? No, si chiama marketing di profilazione.
Chi può ascoltarci?
E se a usare questa strategia di comunicazione sono le aziende, avendone le medesime conoscenze tecniche lo possono fare tutti.
Tecniche ancora smentite dai probabili fornitori di questo servizio ai limiti dello spionaggio e della Cyber Security, ma che potrebbero comunque essere legittime dal momento che quando acquistiamo un dispositivo, qualunque esso disponga di un microfono, ne diamo il tacito consenso all'uso.
Questo perchè il compito di qualsiasi microfono è quello di trattare le nostre informazioni audio indipendentemente dal suo utilizzo.
Fa semplicemente quello che il suo nome suggerisce, non ha un'intelligenza politica o sociale e quindi non deve rendere conto a nessuno, almeno in teoria.
Sul piano pratico invece le cose sono ben diverse.
Il consenso al trattamento delle nostre conversazioni audio dovrebbe essere limitato esclusivamente quando lo decidiamo noi attraverso l'attivazione di una chiamata vocale, mentre dovrebbe disattivarsi automaticamente nel momento in cui la interrompiamo.
E a questo punto che passiamo inesorabilmente da un servizio utile per l'utente, a uno utile per terzi parti.
Tecniche ancora smentite dai probabili fornitori di questo servizio ai limiti dello spionaggio e della Cyber Security, ma che potrebbero comunque essere legittime dal momento che quando acquistiamo un dispositivo, qualunque esso disponga di un microfono, ne diamo il tacito consenso all'uso.
Questo perchè il compito di qualsiasi microfono è quello di trattare le nostre informazioni audio indipendentemente dal suo utilizzo.
Fa semplicemente quello che il suo nome suggerisce, non ha un'intelligenza politica o sociale e quindi non deve rendere conto a nessuno, almeno in teoria.
Sul piano pratico invece le cose sono ben diverse.
Il consenso al trattamento delle nostre conversazioni audio dovrebbe essere limitato esclusivamente quando lo decidiamo noi attraverso l'attivazione di una chiamata vocale, mentre dovrebbe disattivarsi automaticamente nel momento in cui la interrompiamo.
E a questo punto che passiamo inesorabilmente da un servizio utile per l'utente, a uno utile per terzi parti.
Cyberspionaggio: il caso Renzi.
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CMG Cox Media Group
Una delle società che potrebbe fornire un potenziale software di profilazione commerciale è la "Cox Media Group (CMG) Local Solution" anche se quest'ultima si dice totalmente estranea a queste pratiche. A tradirne le vere intenzioni sarebbe però il software "Active Listening" comunicato e promosso attraverso una descrizione inconfutabile: "Che cosa significherebbe per il tuo business se potessi targetizzare dei potenziali clienti che stanno attivamente discutendo dei loro bisogni nelle conversazioni quotidiane?". Fu la testata "404 Media" a sollevarne il dubbio pubblicandone un'articolo. Dubbio ancora più giustificabile dal momento che la stessa software house ne avrebbe prontamente modificato il contenuto in un più generico "forniamo la migliore tecnologia nel campo delle analisi di mercato per trovare e raggiungere veri clienti locali per la tua attività". Sparisce di fatto qualsiasi riferimento all'ascolto delle conversazioni. Così facendo l'azienda americana, si intuisce in un articolo di "La Repubblica", dimostra di non essere più tanto sicura sul suo diritto di poter approfittare con così tanta disinvoltura dei microfoni di milioni di utenti. Sappiate quindi che a orecchie di mercante dobbiamo alzare quanto meno le antenne dei nostri sospetti poichè nulla sarà come prima credevamo. Anche quando le nostre vicissitudini ci allontanano dai nostri dispositivi questi ci potrebbero ascoltare ugualmente pur essendo a svariati metri di distanza. |
Algoritmi spia |
Alcuni precedenti: Grindr e ImmuniGrindr è uno strumento insostituibile per i viaggiatori LGBTQ: accedi per conoscere le persone del luogo e ricevere consigli su bar, ristoranti, eventi e altro ancora. Grazie a Grindr, sarai sempre in contatto con le persone LGBTQ della tua zona e potrai avere sempre sotto controllo ciò che accade.
Ricordiamo anche l'App IMMUNI, che ha avuto la finalità di allertare le persone entrate in contatto stretto con soggetti risultati positivi.
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La nostra libertà di pensiero
Se lo possono fare le aziende private figuriamoci gli stati. E siamo poi così sicuri di non essere di interesse a nessuno? Siamo così sicuri che miliardi di persone non possono essere ascoltate contemporaneamente?.
Le nostre informazioni nella loro individualità e specificità potrebbero sicuramente non interessare a nessuno, ma nel tempo andrebbero a sommarsi formando veri e propri archivi di profilazione danneggiando la nostra stessa libertà di pensiero, poichè qui si va ben oltre alla tanto contestata libertà di parola. Quello che diciamo è ben diverso da quello che scriviamo, lo facciamo sicuramente con più indifferenza anche perchè ne percepiamo il luogo fisico in cui si manifesta. Ad esempio un determinato blog o una determinata pagina di social network. |
Tecniche di sorveglianza via smartphone
Se "Cox Media Group (CMG) Local Solution" non può permettersi di ascoltare le nostre conversazioni, sappiate comunque che il software "Locomotive" (rinominato VISR, Virtual Intelligence, Surveillance and Reconnaissance) è lo strumento utilizzato dall'intelligence USA per spiare, solo per fare un esempio, Vladimir Putin.
A rivelarlo ci sarebbe un libro di Byron Tau, giornalista americano del Wall Street Journal. ed ex giornalista alla Casa Bianca.
"Means of Control: How the Hidden Alliance of Tech and Government Is Creating a New American Surveillance State" (*Mezzi di controllo: come l'alleanza nascosta tra tecnologia e governo sta creando un nuovo stato di sorveglianza americano), questo il titolo del libro che rivelerebbe addirittura le tecnologie usate per spiare l'uomo più segregato del pianeta.
Un programma che permette di geolocalizzare gli spostamenti in tempo reale dell'intera popolazione mondiale attraverso l'incrocio dei dati contenuti nei rispettivi smartphone proprio grazie allo stesso meccanismo di profilazione delle campagne pubblicitarie come precedentemente descritto nell'ambito della "Cox Media Group (CMG) Local Solution". Ovviamente Putin si è ben tutelato da questa minaccia, ma sicuramento non possono farlo tutte quelle persone che gravitano attorno di lui.
Si potrebbe definire come “surveillance capitalism” , così descritto in un libro di Shoshana Zuboff.
A rivelarlo ci sarebbe un libro di Byron Tau, giornalista americano del Wall Street Journal. ed ex giornalista alla Casa Bianca.
"Means of Control: How the Hidden Alliance of Tech and Government Is Creating a New American Surveillance State" (*Mezzi di controllo: come l'alleanza nascosta tra tecnologia e governo sta creando un nuovo stato di sorveglianza americano), questo il titolo del libro che rivelerebbe addirittura le tecnologie usate per spiare l'uomo più segregato del pianeta.
Un programma che permette di geolocalizzare gli spostamenti in tempo reale dell'intera popolazione mondiale attraverso l'incrocio dei dati contenuti nei rispettivi smartphone proprio grazie allo stesso meccanismo di profilazione delle campagne pubblicitarie come precedentemente descritto nell'ambito della "Cox Media Group (CMG) Local Solution". Ovviamente Putin si è ben tutelato da questa minaccia, ma sicuramento non possono farlo tutte quelle persone che gravitano attorno di lui.
Si potrebbe definire come “surveillance capitalism” , così descritto in un libro di Shoshana Zuboff.
Ma come funziona e perchè è difficile difendersi?
E' la strategia più amata dall'hacking, che entra nello smartphone di chiunque come un cavallo di Troia assumendo le sembianze di un'identificatore di natura pubblicitaria, una sorta di codice apparentemente anonimo che viene assegnato in qualsiasi dispositivo mobile. L'idea ha comunque radici ben radicate nella cultura di massa, a partire dalla piattaforma di incontri LGBTQ Grindr. Un'applicazione potenzialmente pericolosa per la protezione della propria privacy in quanto capace di identificare non solo l'indirizzo IP (quel codice univoco assegnato a tutti i dispositivi digitali capaci di connettersi in una rete di comunicazione), ma anche l'operatore fornitore del servizio di connessione, il sistema operativo dello stesso dispositivo, oltre ovviamente alle esatte coordinate GPS. Un'insieme di dati che possono facilmente identificare e geolocalizzare tutti i dipendenti di qualsiasi organizzazione statale come ad esempio il Pentagono come afferma un'articolo della "La Stampa". |
Dietro Whatsapp / PARTE 1
Quello che dovresti sapere prima di usarlo
Whatsapp: microfono acceso mentre dormi
Storia di WhatsappWhatsApp (formalmente WhatsApp Messenger) è un'applicazione statunitense non libera di tipo messaggistica centralizzata, creata nel 2009 da WhatsApp, Inc. e facente parte del gruppo Meta dal 19 febbraio 2014. L'azienda WhatsApp, Inc., in precedenza stabilita a Mountain View in California, si trova oggi a Menlo Park (California), mentre la sede di riferimento per l'Europa è a Dublino, in Irlanda, sotto la denominazione di WhatsApp Ireland Limited. Originariamente l'app era stata ideata per dispositivi mobili, ma è stata sviluppata anche una versione per computer desktop, per la quale è necessario collegare il proprio numero telefonico di cellulare standard. Gli utenti possono scambiare messaggi di testo, immagini, video e file audio, nonché informazioni sulla posizione, documenti e informazioni di contatto tra due persone o in gruppi. Dapprima si poteva comunicare solo tra singole persone o in gruppi di singoli, ma a settembre 2017 la società ha annunciato una piattaforma commerciale che avrebbe consentito alle aziende di fornire un servizio clienti agli utilizzatori su larga scala. Fonte: Wikipedia Jan KoumNel 1997, Jan Koum fu assunto da Yahoo come ingegnere delle infrastrutture insieme a Brian Acton, conosciuto durante la sua esperienza lavorativa da Ernst & Young.
Nel settembre 2007 Koum e Acton lasciarono Yahoo e il 24 Febbraio 2009 crearono la società WhatsApp Inc. in California con lo scopo di mettere a punto un nuovo servizio di messaggistica istantanea.[4] Whatsapp divenne popolare in poco tempo ed attirò l'attenzione di Mark Zuckerberg, tanto da convincere il CEO di Facebook ad acquistarlo il 19 febbraio 2014 per 19 miliardi di dollari. Fonte: Wikipedia |
Un ex ingegnere di Google ha lanciato l’allarme dopo aver scoperto che il microfono di WhatsApp era attivo di notte:
cosa è successo e l’affondo di Elon Musk? A notare questa anomalia è stato appunto l’ex ingegnere di Google Foad Dabiri. Secondo l'azienda proprietaria della famosa piattaforma di messaggistica istantanea il problema, molto probabilmente, derivava da un bug della Privacy Dashboard di Google. WhatsApp ha informato Google, in modo da permettergli di sistemare il bug quanto prima e rassicurare tutti gli utenti del web che utilizzano l’applicazione per comunicare quotidianamente con amici, parenti, colleghi e altre persone in tutto il mondo. Gli smartphone sui quali è installato il sistema operativo Android e hanno accesso ai servizi Google, di fabbrica, hanno equipaggiato l'Assistente vocale di Google. Spessissimo, quest'ultimo è attivo di default; il che implica che il microfono dei dispositivi sui quali è presente lo stesso è sempre “acceso” in modo da captare all'occorrenza le frasi Hey Google e Ok Google (ossia quelle utilizzate di norma per richiamare l'Assistente suddetto). https://www.aranzulla.it/come-evitare-che-il-telefono-ci-ascolti-1499680.html Cosa dice la legge: |
Meglio Whatsapp o Telegram? |
Come ci si può accorgere di essere spiati?
Fate una semplice prova, parlate di qualche articolo di cui normalmente non parlate con il vostro cellulare nelle vicinanze e vedrete che magicamente su FB vi compariranno le pubblicità di quella cosa. Che poi sia il microfono di Whatsapp, di FaceBook o di Instagram non lo so ma fanno parte dello stesso gruppo.
Attivare e disattivare l'attività vocale e audio, senza dimenticarsi del Wi Fi domestico
- Sul telefono o tablet Android, apri l'app Impostazioni del dispositivo Google Gestisci il tuo Account Google.
- In alto, tocca Dati e privacy.
- Nella sezione "Impostazioni cronologia", tocca Attività web e app.
- Seleziona o deseleziona la casella "Includi attività vocale e audio".
- Scollegarsi dal Wi Fi domestico
Come sorvegliare 8 miliardi di persone
Praticamente tutti. Impossibile? Possibile nei termini di utilizzo dell'intelligenza artificiale e dei nuovi computi quantistici dei moderni computer, già commercializzati a partire dal 2022 in Giappone. Una potenza di calcolo e di acquisizione dati impensabile fino a qualche anno fa e che, grazie a determinate regole algoritmiche, sarebbe in grado di ascoltare tutti e allo stesso istante.
Dietro Whatsapp / PARTE 2
Tutte le funzioni per utilizzarlo al meglio
PRESTO ONLINE
Photo credits: Tima Miroshnichenko, Pixabay, Brett Sayles